Welfare aziendale, quali sono i vantaggi fiscali?

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I servizi erogati in un piano di welfare aziendale permettono di ottenere benefici fiscali sia alle aziende che ai dipendenti

Il welfare aziendale è l’insieme di benefici e prestazioni erogati ai dipendenti con lo scopo di integrare la componente retributiva, sia in funzione di sostegno al reddito, sia per migliorare la vita privata e lavorativa. Nelle iniziative di welfare aziendale rientrano somme, beni, prestazioni, opere e servizi corrisposti al dipendente, che hanno finalità di rilevanza sociale ed esclusi, in tutto o in parte, dal reddito di lavoro dipendente. Un piano di welfare aziendale conviene alle imprese e ai dipendenti anche dal punto di vista fiscale: tra deducibilità totale e detassazione, in questo articolo vediamo i vantaggi fiscali per entrambe le categorie.

Uno degli aspetti più interessanti dell’applicazione di misure di welfare aziendale per le imprese è rappresentato dai vantaggi fiscali che ne derivano. In particolare:

  • Riduzione dei costi del personale. Un’azienda può arrivare a risparmiare fino al 40% sugli importi lordi erogati ai collaboratori. I vantaggi fiscali cambiano però a seconda del tipo di contributo welfare che l’azienda deciderà di erogare.

  • Riduzione del cuneo fiscale rispetto all’erogazione di una somma in denaro di un valore pari a quello dei servizi di welfare erogati;

  • Deducibilità delle spese sostenute per l’erogazione del welfare aziendale, che può andare dal 5 per mille della spesa totale al 100%, a seconda delle condizioni di applicazione delle misure di welfare.

Nel caso del welfare unilaterale, ovvero quella tipologia di welfare per cui è l’azienda a decidere volontariamente quali tipi di contributi dare, l’azienda potrà godere della deducibilità al 100% per gli importi sostenuti previsti dalla soglia dei fringe benefit (1.000€ anno/dipendente, che si innalza a 2.000€ per dipendenti con figli a carico). Più in generale, è possibile godere della deducibilità al 100% se l’erogazione del welfare è formalizzata all’interno di un regolamento aziendale. Nel caso in cui invece non sia presente alcun regolamento aziendale, l’azienda può portare in deduzione il 5 per mille delle spese per il welfare che superino la soglia di 258,23 euro annui.

La normativa di riferimento per conoscere quali siano le misure di welfare aziendale che consentono alle aziende di accedere alle agevolazioni fiscali è il TUIR, ovvero il Testo Unico sulle Imposte sui Redditi. Questo fornisce indicazioni su quali siano i servizi che non concorrono alla formazione del reddito da lavoro dipendente, e le linee guida per le aziende su quali misure siano considerate welfare aziendale e permettano di accedere alle agevolazioni fiscali. In particolare, sono considerati servizi di welfare aziendale:

  • previdenza complementare
  • assistenza sanitaria integrativa
  • rimborso delle spese di viaggio o abbonamento ai servizi di trasporto pubblico
  • prestazioni sanitarie
  • beni e servizi in natura (buoni per il carburante, ricariche telefoniche, buoni per lo shopping)
  • servizi di assistenza familiare per bambini ed anziani (baby-sitting, assistenza domiciliare o residenziale per persone non autosufficienti)
  • spese per educazione e istruzione del dipendente e dei suoi familiari
  • servizi per il tempo libero

Per poter accedere ai vantaggi fiscali, il welfare aziendale dev’essere esteso a tutti i dipendenti o a gruppi omogenei.

I dipendenti beneficiano della completa detassazione su beni e servizi erogati tramite piani di welfare aziendale. In altre parole, il cuneo fiscale su queste iniziative è azzerato, e di conseguenza l’importo fruibile in welfare aziendale non concorre alla formazione del reddito del dipendente (non essendo soggetto né a Irpef né a contributi).

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