L’assegno previdenziale sarà sempre più magro.

Purtroppo sulle pensioni non ci si può illudere: qualsiasi forma si scelga per smettere di lavorare, l’assegno previdenziale sarà molto più basso dell’ultimo stipendio.

E in futuro potrebbe esserlo ancora di più se l’economia italiana non crescerà a sufficienza. Le previsioni non sono incoraggianti e neppure lo sono i dati Istat sull’occupazione resi noti nel febbraio 2021: nel solo mese di dicembre 2020 ci sono stati 101mila lavoratori in meno, in maggioranza donne, e la disoccupazione giovanile ha toccato il 29,7%.

Il fardello previdenziale inoltre grava sui giovani e secondo le previsioni del Fondo monetario internazionale, a partire dal 2045 avremo un solo lavoratore che verserà i contributi per ogni singolo pensionato, in un rapporto 1:1.

Data questa previsione, le pensioni anticipate non sembrano essere certo una misura sufficiente a invertire la rotta. Per consentire alle persone di lasciare prima del tempo il lavoro, sarebbe necessario creare i presupposti perché possano farlo in modo economicamente sostenibile, per sé e per l’intero sistema previdenziale.

Ma vediamo quando potremo andare in pensione?

Fino al 2022 compreso, si andrà in pensione a 67 anni con 20 anni di contributi. Se si è nel sistema contributivo, oltre ai 67 anni di età e ai 20 di contribuzione, è necessario anche che la pensione sia 1,5 volte il valore dell’assegno sociale (nel 2020 pari a 5.977,79 euro annui). Successivamente è previsto che ogni due anni il requisito anagrafico aumenti di 3 mesi: di conseguenza, nel 2023-2024 l’età minima prevista sarà di 67 anni e 3 mesi e cosi via.

Miti da sfatare

Per giustificare il fatto che non si risparmia per la pensione, ad esempio aderendo a un fondo pensione o avviando un piano di risparmio con conversione in rendite, le ragioni sono spesso prive di fondamento.

Eccone alcune.

TANTO LA PENSIONE NON ME LA PAGHERANNO, QUINDI NON MI PONGO IL PROBLEMA

In realtà, se credi veramente che questo accadrà, e proprio il momento di iniziare a risparmiare da oggi per avere i soldi necessari una volta in pensione, perché prima o poi quel momento arriva.

NON AVRÒ MAI LA PENSIONE, NON SMETTERÒ MAI DI LAVORARE

Non è vero. Prima o poi tutti escono dal mercato del lavoro. Quindi vale la pena risparmiare e creare una riserva con cui finanziarsi l’uscita (anticipata o meno) dal lavoro.

DEVO LAVORARE ANCORA MOLTI ANNI: È PRESTO PER PENSARE ALLA PENSIONE

Non e vero, non e mai troppo presto. Prima si comincia, meglio e. Maggiore e il numero di anni in cui metti da parte i soldi e più alta, alla fine, sarà la somma. Nel caso in cui tu voglia risparmiare una determinata cifra, allora prima inizi e minore sarà la somma da mettere da parte di anno in anno.

Fondi pensione: una risorsa

Dunque, chi va in pensione riceverà un importo più basso rispetto allo stipendio (ovviamente ci sarà differenza tra un operaio e un manager). Inoltre, a influire negativamente c’è anche la situazione incerta dell’economia italiana.

Per Altroconsumo è importante risparmiare per integrare la pensione futura. Uno dei modi migliori è pianificare un risparmio anno dopo anno e aderendo ai fondi pensione.

NON PERDERE TEMPO!

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