Pensione integrativa, cosa sono i PIP e come funzionano

Che cos’è la pensione integrativa

I Piani Individuali Pensionistici (PIP) sono uno strumento che rientra nell’ambito della pensione integrativa, vale a dire la previdenza volontaria che si va ad aggiungere a quella obbligatoria prevista dalla legge. Lo scopo della pensione integrativa è permettere di ottenere una rendita aggiuntiva alla pensione pubblica che si riceverà in futuro, consentendo di mantenere un buon tenore di vita anche dopo il termine dell’attività lavorativa. I piani individuali pensionistici sono gestiti esclusivamente da imprese assicurative perché costituiti nella forma di contratti di assicurazione sulla vita. La compagnia di assicurazioni, inoltre, gestisce le somme versate dai contraenti per mezzo di un patrimonio separato da quello della compagnia stessa: questo significa che le risorse versate dagli aderenti al piano sono tutelate e garantite.

PIP e polizze vita: le differenze

Il PIP è comunque un una forma di risparmio diversa rispetto alla polizza vita vera e propria. Il contratto di assicurazione sulla vita prevede che l’impresa assicurativa liquidi un capitale o una rendita in caso di morte dell’assicurato nel periodo di validità della polizza. In cambio, il contraente versa periodicamente un premio calcolato preventivamente dall’assicuratore. Il PIP, seppur costruito come una polizza vita, è una forma pensionistica complementare che eroga una somma al momento del pensionamento. Questa somma è composta dal capitale accumulato tramite i contributi versati dall’aderente e i rendimenti derivanti dall’investimento degli stessi per gli anni di permanenza nel PIP.

Come funzionano i PIP

I PIP sono un tipo di previdenza integrativa, regolamentata dalla COVIP e iscritta all’albo dei fondi pensione. La differenza rispetto agli altri fondi pensione è che sono gestiti da compagnie assicurative e sono accessibili solo su base individuale. L’importo e la frequenza dei contributi si scelgono liberamente e nel corso del tempo l’aderente può modificare o sospendere i versamenti in qualsiasi momento. Se poi l’aderente è un lavoratore dipendente ha anche l’opportunità di versare il proprio TFR invece di lasciarlo in azienda. Quanto via via versato viene gestito e investito dall’impresa assicurativa per generare dei rendimenti. Gli investimenti variano a seconda del comparto di gestione scelto dall’aderente che si differenzia per gli strumenti finanziari (azionario, obbligazionario o bilanciato) di cui si compone. È inoltre possibile richiedere anticipazioni fino al 75% della posizione maturata per spese sanitarie, acquisto o ristrutturazione della prima casa e fino al 30% per qualsiasi altra esigenza.

I vantaggi fiscali dei PIP

Per i PIP, come per tutte le forme di previdenza integrativa, è previsto un vantaggio fiscale: i contributi versati possono essere dedotti dal reddito IRPEF, fino a un massimo di 5.164,57 euro all’anno. Questo significa che i contributi versati vengono sottratti dal reddito imponibile, prima dell’applicazione dell’aliquota IRPEF. In questo modo, si pagano meno tasse. Un ulteriore vantaggio è l’applicazione di un’aliquota agevolata sui rendimenti, del 20% anziché del 26%.

Il PIP è uno strumento di risparmio efficace perché combina le caratteristiche di un’assicurazione sulla vita a quelle di una forma di previdenza complementare. È consigliato a chi desidera integrare la pensione di base con una rendita complementare, ma può essere utilizzato anche per fronteggiare imprevisti, come spese sanitarie, acquisto o ristrutturazione della prima casa o perdita del posto di lavoro. È importante aderire a un PIP il prima possibile, per poter accantonare una somma maggiore nel lungo periodo.

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