Uno studio del Consiglio nazionale Giovani ed Eures pubblicato ad agosto di quest’anno delinea la difficile situazione lavorativa dei giovani in Italia e le previsioni sul sistema previdenziale del futuro. Le stime non sono per nulla incoraggianti: se non si interviene sul sistema attuale, si prevede che i giovani dipendenti che hanno oggi meno di 35 anni andranno in pensione a 74 anni con meno di 1600 euro lordi. Le cause sono da ricercare nella crescente precarietà e incertezza lavorativa, associata a retribuzioni basse e mancanza di sostegni sociali. Elementi, questi, che penalizzano maggiormente i giovani, rendendo più difficile il loro ingresso nel mercato del lavoro, la stabilità contrattuale dei salari adeguati. Sarebbe necessario un dibattito più attento sulle questioni previdenziali, che tenga conto anche delle esigenze delle giovani generazioni.

*fonte paragrafo: https://consiglionazionalegiovani.it/cng/presidente-cng-se-non-si-interviene-giovani-in-pensione-quasi-a-74-anni/

Esistono diverse alternative

Questo scenario complesso fa capire perché una persona giovane, magari anche al primo impiego, dovrebbe fin da subito interessarsi al proprio futuro pensionistico e valutare l’adesione a un fondo pensione o un piano individuale pensionistico (PIP). Queste soluzioni permettono di costruire nel tempo una pensione integrativa che andrà ad affiancare quella tradizionale, dando la possibilità di mantenere un buon tenore di vita anche in futuro.

Il funzionamento dei fondi pensione si basa sulla capitalizzazione, vale a dire che al patrimonio costituito dalle somme versate periodicamente si aggiungono anche i rendimenti derivanti dagli investimenti fatti da parte di chi li gestisce. I fondi pensione possono essere aperti o chiusi: i primi sono istituiti da operatori finanziari come banche e assicurazioni, i secondi invece sono legati alla contrattazione collettiva e dunque destinati ai lavoratori dipendenti qualora i loro CCNL li prevedano. I piani individuali pensionistici si realizzano invece esclusivamente presso una compagnia di assicurazioni.

Quali sono i vantaggi?

Il vantaggio di pensare alla pensione integrativa sin da giovani è innanzitutto poter distribuire l’investimento su un lungo arco temporale: è possibile dunque versare contributi molto più bassi e per più tempo, facendo uno sforzo economicamente più sostenibile. Le cifre, dunque, non sono un problema: anche versando delle somme ridotte si può costruire nel lungo periodo una pensione adeguata.

Aderire ad un fondo pensione prevede inoltre dei vantaggi fiscali: i contributi pensionistici possono infatti essere dedotti dal reddito complessivo fino a 5.164,57 euro all’anno. Per i giovani al primo impiego può essere ancora più vantaggioso: in alcuni casi e in base a determinate condizioni è possibile dedurre in più altri 2.582,29 euro all’anno. Gli iscritti andranno dunque a pagare meno tasse, fin dal primo anno di adesione.

Infine, a determinate condizioni, è possibile anche ottenere delle anticipazioni, per affrontare spese importanti o eventuali imprevisti che dovessero verificarsi anche prima del pensionamento, come spese sanitarie o spese per l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa.

Quale soluzione scegliere?

Abbiamo visto che ci sono diversi vantaggi nell’adesione ad un fondo pensione. In particolare, da giovani, ciò significa gettare le basi per garantirsi un futuro più tranquillo. Potrebbe però non essere semplice capire la differenza tra i vari fondi, il loro funzionamento, e quale potrebbe essere quello più adatto alle proprie esigenze. Se vuoi saperne di più, all’Agenzia Generale Monza troverai consulenti esperti in grado di guidarti e risolvere i tuoi dubbi.

Se vuoi saperne di più, all’Agenzia Generale Monza troverai consulenti esperti in grado di guidarti e risolvere i tuoi dubbi. Contattaci per una consulenza.