Con l’aumento dell’età pensionabile per i giovani la pensione integrativa rappresenta un’alternativa per costruire un futuro più sicuro
Il rapporto Ocse “Pensions at a glance” pubblicato lo scorso dicembre, stima che i giovani italiani che si affacciano ora nel mondo del lavoro andranno in pensione a 71 anni. Questo dato è legato all’aspettativa di vita, che in Italia si attesta ad 82,7 anni (fonte: Ocse). Nel 2023, l’età pensionabile legale in Italia è di 67 anni, in rialzo dopo le riforme attuate durante la crisi finanziaria globale. Ma l’Italia garantisce un ampio accesso al pensionamento anticipato, spesso senza una penalità.
Al momento l’età “normale” è intorno ai 65 anni circa, in linea con la media Ocse (64,1). Ma per chi comincia a lavorare ora invece l’età media di uscita, a meno di nuove norme per l’anticipo, supererà di circa quattro anni la media Ocse. Si stima che i giovani che iniziano a lavorare oggi, intorno ai 22 anni, andranno in pensione a 71 anni, a causa dell’aumento dell’aspettativa di vita. Tuttavia, la loro pensione sarà pari a circa l’83% dell’ultimo stipendio, un valore superiore alla media dell’Ocse, che è del 61%. (fonte: corriere.it)
Risulta dunque chiaro che la questione del futuro pensionistico sia di notevole importanza, in particolare per le giovani generazioni. Una pianificazione previdenziale accurata è fondamentale per un futuro finanziario tranquillo e senza preoccupazioni. In questo, gli strumenti di pensione integrativa come fondi pensione e PIP possono essere un valido aiuto. Queste soluzioni si differenziano per le modalità di gestione, ma hanno lo stesso obiettivo: permettere di costruire nel tempo una pensione integrativa che andrà ad affiancare quella tradizionale, dando la possibilità di mantenere un buon tenore di vita anche in futuro.
La pensione integrativa può essere un ottimo modo per garantirsi un futuro finanziario più sicuro. Ecco alcuni motivi per i quali è consigliabile iniziare a pensarci fin da giovani.
- Incertezza dell’attuale sistema previdenziale
Con le prospettive attuali, è difficile pensare che la situazione previdenziale possa essere migliorata nei prossimi anni. La popolazione italiana è sempre più anziana, con un rapporto tra lavoratori e pensionati che si sta riducendo rapidamente. Inoltre, l’aspettativa di vita è in aumento, il che significa che i pensionati dovranno vivere più a lungo con una pensione più bassa. Per questi motivi, sarebbe meglio giocare d’anticipo e garantirsi attraverso gli strumenti giusti un futuro più tranquillo.
- Più tempo a disposizione
Investire nella pensione integrativa sin da giovani è vantaggioso innanzitutto perché si ha a disposizione un arco temporale più lungo. Questo significa che è possibile versare contributi più bassi, ma per un periodo di tempo più lungo, rendendo lo sforzo economico più sostenibile. In sostanza, anche versando delle somme ridotte si può costruire nel lungo periodo una pensione adeguata e generare un buon rendimento.
- Pianificazione finanziaria a lungo termine
Aderire a un fondo pensione incoraggia i giovani a sviluppare una mentalità di pianificazione finanziaria a lungo termine. Questo comporta la capacità di risparmiare e investire con attenzione, al fine di raggiungere i propri obiettivi finanziari a lungo termine. Una gestione finanziaria responsabile è fondamentale per costruire un futuro economico sicuro.
- Flessibilità
È possibile utilizzare in anticipo una parte delle somme accumulate nel fondo pensione e questa richiesta può essere presentata anche più di una volta, senza alcun vincolo temporale tra una richiesta e l’altra. La possibilità di richiedere anticipazioni al fondo pensione è prevista in tre diverse ipotesi: per le spese sanitarie, l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa e ulteriori esigenze per cause generiche, senza alcuna necessità di giustificarle. L’unico limite riguarda l’ammontare della somma totale degli importi anticipati, che non deve superare il 75% o il 30%, a seconda della richiesta.
- Vantaggi fiscali
Aderire ad un fondo pensione prevede inoltre dei vantaggi fiscali: i contributi pensionistici possono infatti essere dedotti dal reddito complessivo fino a 5.164,57 euro all’anno. Per i giovani al primo impiego può essere ancora più vantaggioso: in alcuni casi e in base a determinate condizioni è possibile dedurre in più altri 2.582,29 euro all’anno. Gli iscritti andranno dunque a pagare meno tasse, fin dal primo anno di adesione.
In conclusione, anche se la pensione può sembrare un’idea lontana per i giovani, la pianificazione a lungo termine è cruciale per garantirsi un futuro finanziario più tranquillo. Tuttavia, può essere difficile capire la differenza tra i vari fondi pensione, il loro funzionamento e quale potrebbe essere quello più adatto alle proprie esigenze. Se vuoi saperne di più, all’Agenzia Generale Monza troverai consulenti esperti in grado di guidarti e risolvere i tuoi dubbi. Contattaci per una consulenza.
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