Deducibilità pensione integrativa: come funziona

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I contributi versati negli strumenti di pensione integrativa (fondi pensione e PIP) sono deducibili, vale a dire che riducono l’importo delle tasse da pagare

La pensione integrativa è uno strumento che permette di costruire, con un investimento costante nel tempo, un reddito aggiuntivo da percepire al momento del pensionamento, in aggiunta alla pensione pubblica, con il vantaggio della deducibilità dei contributi versati. Ci sono diverse alternative che rientrano nell’ambito della pensione integrativa: fondi pensione, che possono essere aperti o chiusi, e PIP (Piani Individuali Pensionistici). Queste forme si differenziano tra loro per le modalità di adesione e di gestione, ma hanno lo stesso scopo: garantire agli aderenti di mantenere un buon tenore di vita anche dopo il termine dell’attività lavorativa.

Oltre a garantire un’integrazione della pensione, le forme di previdenza complementare offrono dei vantaggi fiscali immediati: la deducibilità dei contributi versati dal reddito IRPEF. Per questo motivo, rappresentano uno strumento di risparmio vantaggioso. I contributi versati ogni anno sono sottratti dal reddito dichiarato prima che venga applicata l’aliquota progressiva prevista: di conseguenza, permettono di ridurre l’importo delle tasse da pagare.

Detraibilità e deducibilità, qual è la differenza?

Sia la detrazione che la deduzione sono benefici fiscali, ma fanno riferimento a due concetti diversi. È dunque possibile fare confusione. La deduzione si applica sul reddito imponibile, ovvero sul reddito lordo dichiarato nel 730. Attraverso la deduzione fiscale si sottrae dal reddito imponibile una determinata somma: in altre parole, si va ad abbattere il reddito imponibile su cui viene calcolata l’aliquota IRPEF per il pagamento delle tasse. La detrazione fiscale invece agisce direttamente sull’IRPEF lorda, non andando a ridurre il reddito imponibile su cui viene calcolata l’imposta, bensì l’ammontare dell’imposta stessa.

Come funziona la deduzione delle forme di pensione integrativa

I contributi versati in un fondo pensione o un PIP sono deducibili fino a un massimo di 5.164,57 euro all’anno. Per poter usufruire di questa agevolazione, è necessario effettuare tutti i versamenti entro il 31 dicembre di ogni anno. In questo modo, sarà possibile indicare l’importo versato nella dichiarazione dei redditi dell’anno successivo. Se si effettuano versamenti superiori a 5.164,57 euro all’anno, si applica un ulteriore beneficio fiscale: l’importo versato nel fondo pensione e non dedotto sarà esente da tassazione al momento del pagamento della pensione integrativa. Questo si basa sul principio che ciò che è stato già tassato in precedenza non debba essere sottoposto a una doppia tassazione. Quindi, la base imponibile della pensione integrativa, non comprenderà quella parte di contribuzione che non è stata dedotta, che è appunto fiscalmente esente.

Inoltre, per un lavoratore giovane, alla sua prima occupazione, il vantaggio fiscale è maggiore. Oltre il limite ordinario, infatti, possono essere dedotti altri 2.582,29 euro all’anno. Il totale deducibile ammonta, quindi, a 7.746,86 euro. E se nei primi anni di lavoro un giovane non ha le risorse necessarie per sostenere una contribuzione tale da usufruire dell’intera deduzione disponibile, dal 6° al 25° anno di partecipazione al fondo il lavoratore può dedurre le somme non dedotte nei primi 5 anni di iscrizione, per un importo annuo di deduzione non superiore a 7.746,86 euro.

I beneficiari della deduzione

La deducibilità dei contributi versati al fondo pensione è personale, anche se si tratta di più fondi nello stesso nucleo familiare. Ciò significa che i contributi versati da un soggetto, anche su più fondi, possono essere dedotti solo da quel soggetto. È possibile dedurre anche i contributi versati a favore di un familiare a carico. Se un familiare a carico non può dedurre per intero i contributi versati, la differenza può essere dedotta da chi lo ha a carico e ha effettuato il versamento. Infine, è possibile decidere di versare in una forma di previdenza complementare anche il TFR, invece di lasciarlo in azienda. Questo però, non contribuendo alla costituzione del reddito imponibile IRPEF, non rientra nel limite di deducibilità.

Come abbiamo visto, la deducibilità dei contributi versati negli strumenti di previdenza complementare è un vantaggio fiscale significativo che li rende una delle soluzioni di investimento più redditizie, anche a breve termine. Grazie a questo, una parte di quanto versato verrà rimborsata, senza impattare sulla rendita finale del fondo. Per questo motivo, è consigliabile iniziare da subito a investire nella previdenza complementare: più è lungo l’arco temporale, più alta può essere la cifra accantonata e maggiori saranno i benefici ottenuti.

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