L’andamento degli ultimi mesi

Negli ultimi mesi, la crescita mondiale in frenata e le politiche monetarie più restrittive per cercare di contenere l’inflazione hanno ostacolato tutti i principali mercati, che devono fare i conti con prospettive sempre più incerte e tassi d’interesse che potrebbero rimanere a livelli alti più a lungo del previsto. Le decisioni delle banche centrali continuano ad essere al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica e dei mercati. A settembre, la Federal Reserve ha deciso di confermare i tassi d’interesse nella forbice 5,25-5,50%, specificando che la stretta non è ancora conclusa; quindi, potrebbero essere necessari altri rialzi dei tassi.
La Banca Centrale Europea ha optato per un nuovo rialzo da un quarto di punto, portando il costo del denaro al 4,5%, vale a dire ai massimi della sua storia. Anche in questo caso è stato sottolineato che il picco potrebbe non essere ancora raggiunto, ribadendo la politica sostenuta negli ultimi mesi.

La strategia delle banche centrali è quindi ancora focalizzata sul contenimento dell’inflazione. La crescita dei prezzi in Europa si è fermata al 4,3% a settembre, il minimo da due anni. In Italia è al 5,3%, anch’essa in calo. Negli Stati Uniti ad agosto l’indice dei prezzi è salito del 3,7% rispetto ai 3,2% di luglio, per effetto dei rialzi delle materie prime energetiche. Quanto alla crescita del Pil, gli Stati Uniti hanno confermato la crescita al 2,1% nel secondo trimestre. In Europa l’Ocse ha previsto una crescita allo 0,9% nel 2023 e dell’1,5% nel 2024, mentre per l’Italia dello 0,8% sia per quest’anno che per il prossimo. (fonte: https://www.adviseonly.com/economia-e-mercati/economia-politice-e-societa/riassunto-mensile-di-settembre-listini-in-affanno-vola-il-rendimento-dei-bond/)

Le previsioni future

In questo scenario, risparmiatori e investitori si chiedono che cosa potrebbe accadere nell’ultima parte del 2023. I nuovi dati dell’indagine della Bce hanno mostrato come le aspettative medie sull’inflazione per il prossimo anno scenderanno al 3,9%, il minimo dall’inizio della guerra della Russia in Ucraina. Questa è buona notizia, ma non di certo un punto di arrivo. L’indice dei prezzi al consumo è ancora ben al di sopra dell’obiettivo del 2%, e i prezzi rimangono elevati.
Che cosa aspettarsi dunque per i prossimi mesi? Secondo gli esperti di Banca Generali, il rallentamento economico in atto potrebbe intensificarsi ma, senza compromettere la tendenza di crescita positiva, secondo le ultime previsioni dei principali organismi internazionali e delle banche centrali dei maggiori Paesi. Un approccio più restrittivo delle attese da parte delle banche centrali potrebbe rallentare ulteriormente il ritmo di ripresa del ciclo economico nei rispettivi Paesi. Le economie dove il ciclo di rialzo dei tassi ha già raggiunto il proprio apice potrebbero sperimentare una fase di maggiore stabilizzazione. Tuttavia, il contesto disegnato non è immune da rischi. Un’inflazione difficile da controllare potrebbe indurre le principali banche centrali a proseguire nella propria azione restrittiva. L’inasprimento delle condizioni del credito per effetto del prolungamento delle politiche monetarie restrittive potrebbe incidere sulla crescita e acuire il rallentamento in atto.
(fonte: https://www.bancagenerali.com/blog/mercati-finanziari-secondo-semestre-2023)

Nelle fasi di incertezza, è quindi importante mantenere un orizzonte temporale di lungo periodo del proprio investimento insieme a un portafoglio diversificato per assorbire i momenti di volatilità e attutire i rischi legati alle temporanee frenate del mercato. È necessario che qualsiasi scelta di investimento sia compiuta in coerenza con il proprio profilo in termini di orizzonte temporale, propensione al rischio e obiettivi di vita e finanziari. Il proprio portafoglio deve rispondere alla propria strategia di investimento prefissata, al fine di cogliere le opportunità dei mercati finanziari anche nelle fasi di instabilità o ribasso.

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