È quanto emerge dallo Schroders Global Investor Study 2020: per il 60% degli intervistati i contributi statali non saranno sufficienti, italiani più preoccupati in Europa
L’incertezza per il futuro, ulteriormente aggravata dalla crisi sanitaria ancora in corso, fa crescere sempre di più la preoccupazione che la pensione statale possa risultare insufficiente. È quanto emerge dallo Schroders Global Investor Study 2020, che ha coinvolto oltre 23mila persone in 32 paesi. Lo studio evidenzia come per il 60% degli investitori italiani (55% il dato globale) i contributi previsti dallo Stato non saranno sufficienti per il sostentamento in età pensionabile. L’Italia risulta essere la nazione più preoccupata in Europa in tal senso.
IMPOSSIBILE MANTENERE LO STESSO STILE DI VITA
Secondo lo studio di Schroders, il 31% degli investitori italiani (41% il dato globale) è preoccupato che il proprio reddito durante la pensione possa essere insufficiente per mantenere un uguale stile di vita. In risposta a questi timori, il 26% utilizza il reddito a disposizione per mettere via qualche risparmio per quando smetterà di lavorare, percentuale in netta crescita rispetto al 10% del 2017. Nello specifico, gli investitori italiani accantonano in media il 13% delle proprie entrate in vista della pensione.
Ma vediamo, in sintesi,
alcuni risultati dello studio.
- Il risparmio in vista della vecchiaia è in cima alla lista delle priorità
Il 25% degli intervistati afferma che l’accantonamento di parte del reddito disponibile in previsione della pensione è di primaria importanza.
- È ancora possibile vivere una vita agiata dopo la pensione?
Nel 2017 i pensionati erano quasi quattro volte più propensi (24%) che nel 2020 (7%) a spendere per beni e servizi di lusso come una vacanza, una bella macchina o la celebrazione di occasioni speciali.
- Il risparmio pensionistico non basterà
Il 41% dei partecipanti teme tuttora che il capitale accantonato non sarà sufficiente.
- L’aspettativa di vita è il criterio maggiormente utilizzato per stabilire quando si andrà in pensione
La maggior parte degli intervistati calcola il risparmio pensionistico in primo luogo in base all’aspettativa di vita (65%), in secondo luogo alle spese quotidiane fisse (63%) e in terzo luogo alla spesa per la sanità (62%).
- Indipendentemente dal livello di conoscenze in ambito finanziario, pianificare la pensione può mandare in confusione
È più probabile che a essere confusi dalle opzioni a loro disposizione in vista della pensione siano gli investitori “esperti” o “avanzati” (41%) e in misura minore quelli “intermedi” (35%) e “principianti” o “inesperti” (39%).*
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Il 55% degli intervistati è consapevole che la previdenza statale non basterà a consentire loro di vivere una vita dignitosa una volta pensionati.
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