Le sfide dell’invecchiamento demografico

L’invecchiamento demografico è una sfida che l’Italia si trova ad affrontare ormai da anni. Un trend in continua crescita che, seppur comune a molti paesi sviluppati, assume nel nostro paese una connotazione particolarmente preoccupante. I numeri parlano chiaro: nel 2023, la quota di popolazione italiana over 65 ha raggiunto il 23%, quasi un quarto del totale. Un dato che ci posiziona ai vertici in Europa, secondi solo alla Grecia. E le proiezioni non sono rosee: si stima che entro il 2050 la percentuale di anziani salirà al 35%, con un picco di quasi il 40% in alcune regioni del Sud.

Le cause di questo fenomeno sono molteplici: da un lato, l’aumento della speranza di vita, che grazie ai progressi della medicina ha raggiunto livelli record (83 anni in media). Dall’altro, la bassa natalità, con un tasso di fecondità che si attesta attorno a 1,2 figli per donna, ben al di sotto del livello di sostituzione (fonte: ISTAT).

Le conseguenze dell’invecchiamento demografico sono numerose e impattano su diversi aspetti della società italiana. Sul piano economico, si registra una riduzione della forza lavoro, con un minor numero di contribuenti e un aumento della spesa per pensioni e welfare. Un peso non indifferente per le casse dello Stato e per la tenuta del sistema previdenziale. Sul piano sociale, si assiste a un aumento del numero di persone non autosufficienti, con un crescente bisogno di servizi di assistenza domiciliare e residenziale. Una sfida per le famiglie, spesso chiamate a gestire in prima persona la cura dei propri cari anziani.

Si stima che in Italia siano oltre 3 milioni le persone non autosufficienti, di cui circa 2 milioni con gravi limitazioni. In questo scenario, questi sono numeri destinati a raddoppiare: si prevede infatti che nel 2050 il numero di anziani non autosufficienti arriverà a 5,4 milioni. (fonte: ISS)

Le conseguenze della non autosufficienza sono pesanti non solo per le persone che ne sono direttamente colpite, ma anche per le loro famiglie e per la società nel suo complesso. Le famiglie si trovano spesso ad affrontare un carico di cura gravoso, sia in termini fisici che psicologici. La gestione di un familiare non autosufficiente può richiedere infatti un impegno di tempo e di energie considerevole, con ripercussioni sulla vita lavorativa, sociale e personale.

Anche la società si trova a dover fare i conti con un aumento della spesa pubblica per l’assistenza e la cura delle persone non autosufficienti. Si tratta di una sfida importante, che richiede un impegno costante per migliorare i servizi e le infrastrutture dedicate a questa fascia di popolazione.

Assicurazione LTC, un valido strumento di tutela

L’assicurazione LTC (Long Term Care) può essere una soluzione per far fronte alle sfide della non autosufficienza. Si tratta di una polizza assicurativa che offre un sostegno economico in caso di perdita dell’autosufficienza, garantendo all’assicurato una rendita mensile o un capitale per coprire le spese per l’assistenza domiciliare, il ricovero in una struttura residenziale o altri servizi di cura.

Quali sono i vantaggi dell’assicurazione LTC?

• Protezione economica. La polizza LTC può aiutare a coprire le spese per l’assistenza, evitando un impatto eccessivo sul bilancio familiare.
• Tranquillità per il futuro. La LTC offre una maggiore tranquillità per il futuro, garantendo all’assicurato la possibilità di ricevere le cure adeguate in caso di bisogno.
• Sostegno alle famiglie. Una polizza LTC può aiutare le famiglie ad affrontare il carico di cura di una persona non autosufficiente, alleggerendo il peso psicologico ed economico.