I fondi pensione appartengono a quella branca della previdenza chiamata previdenza complementare. Ma cos’è la previdenza complementare e qual è la situazione sui Fondi Pensione nel 2023? Scopriamolo insieme.

Per chiarezza, dal sito del Ministero del Lavoro, “la previdenza complementare è basata su un sistema di forme pensionistiche incaricate di raccogliere il risparmio previdenziale mediante il quale, al termine della vita lavorativa, si potrà beneficiare di una pensione integrativa”.

Semplificando, la Previdenza Complementare è lo strumento che consente di integrare, nel momento in cui ci si ritira dal lavoro, la pensione di base con delle prestazioni pensionistiche aggiuntive.

Ci sono diverse tipologie di Fondi Pensione:

  • I fondi chiusi (art. 3 del D.lgs. 252/2005) di origine “negoziale”, sono forme pensionistiche complementari istituite dai rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro nell’ambito della contrattazione nazionale, di settore o aziendale.
  • I fondi aperti (art. 12 del D.lgs. 252/2005) sono forme pensionistiche complementari istituite da banche, imprese di assicurazioni, società di gestione del risparmio (SGR) e società di intermediazione mobiliare (SIM).
  • I Piani pensionistici individuali (PIP) (art. 13 del D.Lgs. 252/2005), rappresentano i contratti di assicurazione sulla vita con finalità previdenziale. Le regole che li disciplinano non dipendono solo dalla polizza assicurativa ma anche da un regolamento basato sulle direttive della COVIP. Lo scopo è garantire all’utente gli stessi diritti e prerogative analoghi alle forme pensionistiche complementari.
  • I fondi pensione preesistenti. Si tratta dei fondi pensione già esistenti al 15 novembre 1992, ovvero prima del Decreto legislativo del 21 aprile 1993, n. 124 (provvedimento abrogato dal D.lgs. 5 dicembre 2005, n. 252) che ha istituito la previdenza complementare. Questi fondi hanno caratteristiche proprie che li distinguono dai fondi istituiti successivamente. Possono, ad esempio, gestire direttamente le risorse senza ricorrere a intermediari specializzati. Si tratta di Fondi collettivi per i quali l’adesione dipende da accordi o contratti aziendali o interaziendali.

Fondi Pensione. Una Panoramica del 2023.

Nonostante l’anno difficile sui mercati, nei primi sei mesi del 2023 tutte le forme pensionistiche sono in positivo. Dopo il crollo nel 2022, hanno mostrato un rialzo nel 2023, aumentando il numero di iscritti e la quantità di risorse. I risultati nei primi sei mesi del 2023 sono stati positivi, con un aumento medio del +3,2% per i fondi chiusi, del +4,6% per quelli “aperti” e del +4,8% per i Piani individuali pensionistici (Pip) “nuovi”, rispetto alla fine dell’anno precedente.

L’ultimo monitoraggio della Commissione di vigilanza sui fondi pensione (Covip) relativo al periodo gennaio-giugno 2023, ha evidenziato nei fondi negoziali 121.000 posizioni in più rispetto alla fine dell’anno precedente (+3,2 per cento), per un totale di 3,928 milioni. Nei primi sei mesi del 2023 in tutte le tipologie di forme pensionistiche e di comparti si registrano in media risultati positivi, in particolare nelle gestioni con una maggiore esposizione azionaria*

*Fonte: Il Sole 24 Ore