Economia Italia, prospettive per il 2024

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In Italia il 2024 è iniziato con nuove tensioni e rischi per l’economia, dopo un fine 2023 con buoni segnali

Il documento sull’andamento economico Congiuntura Flash del Centro studi Confindustria, pubblicato a gennaio, segnala che il 2024 in Italia è iniziato con nuove tensioni e rischi aggiuntivi per i flussi commerciali a causa della forte riduzione dei transiti nel canale di Suez. I prezzi del gas e del petrolio finora non hanno subito ripercussioni, ma rimangono elevati: a gennaio si attestavano rispettivamente a 31 euro per megawattora e 78 dollari al barile. Alla fine del 2023 l’economia italiana ha registrato una performance migliore delle aspettative: il settore dei servizi e delle costruzioni ha mostrato segnali di ripresa, ma l’industria è rimasta debole.

L’inflazione è al minimo, ma solo in Italia. Ci si aspetta una diminuzione dei tassi di interesse, ma questo contesto potrebbe ostacolare le azioni della Banca Centrale Europea e i tassi potrebbero rimanere alti per alcuni mesi. Ciò ha effetti sul credito: a novembre si è verificato un ulteriore aumento dei costi di accesso al credito per le imprese, con una media del 5,59%. Al contrario, per il secondo mese consecutivo si è attenuato il calo dei prestiti, con una diminuzione annua del 4,8% rispetto al -6,7% precedente, ma il credito rimane un fattore di freno per gli investimenti e i consumi.

Inflazione ridotta in Italia, ma non ancora in Europa

Analizzando l’inflazione, in Italia è diminuita a dicembre, passando dal +0,7% al +0,6% annuo. Tuttavia, in Germania è aumentata al 3,8% rispetto al 2,3%, mentre in Francia è salita al 4,1% dal 3,9%. La media dell’Eurozona si è attestata al 2,9% rispetto al 2,4% precedente. La differenza può essere spiegata dalle diverse tendenze dei prezzi dell’energia, che diminuiscono in misura maggiore in Italia (-24,7%) rispetto all’Europa (-6,7%). In Italia, i prezzi di beni e servizi di base sono ritornati al di sotto del 3,0%, mentre nell’Eurozona si trovano al 3,4%.

Attesa per il taglio dei tassi di interesse

Per quanto riguarda i tassi di interesse, nonostante le riforme europee, i mercati si aspettano una riduzione nel 2024: la Federal Reserve prevede un taglio a marzo, mentre nell’Eurozona ci si aspetta una diminuzione a marzo o aprile. L’aumento recente dell’inflazione non ha intaccato l’ottimismo dei mercati, ma secondo gli esperti potrebbe rallentare le azioni della Banca Centrale Europea. Nella prima riunione del 2024, che si è tenuta il 25 gennaio, l’Istituto Centrale ha infatti deciso di mantenere invariati i tassi di interesse, confermando il tasso di riferimento al 4,5%.

Investimenti, consumi e occupazione

Gli investimenti hanno mostrato una tendenza meno negativa: dopo la diminuzione del terzo trimestre del 2023, le condizioni sono migliorate nel quarto trimestre. Tuttavia, a dicembre la fiducia delle imprese è diminuita. Anche i consumi nel quarto trimestre del 2023 sono rimasti incerti, nonostante un forte terzo trimestre. Nonostante ciò, l’occupazione è in crescita: alla fine di novembre vi erano 450mila nuovi occupati rispetto alla fine del 2022. La crescita tra ottobre e novembre (122mila nuovi occupati) è stata trainata dai lavoratori a tempo indeterminato (+0,9%, +143mila), con una diminuzione di quelli a tempo determinato e dei lavoratori autonomi, entrambi con un calo dello 0,3%.

Mentre i servizi sono aumentati tra ottobre e novembre, l’industria ha registrato un calo significativo a novembre: la produzione industriale è diminuita dello 0,3%. Nel quarto trimestre, la variazione acquisita della produzione è stata del -1,1%. All’inizio del 2024, se il blocco del canale di Suez dovesse prolungarsi, la situazione potrebbe peggiorare.

Il resto del mondo

La situazione nell’Eurozona mostra andamenti divergenti: mentre l’Italia e la Germania stanno affrontando difficoltà, la Spagna (+1,1%) e la Francia (+0,5%) stanno riscontrando risultati positivi. La dinamica generale dell’Eurozona nel quarto trimestre del 2023 è molto debole.

Negli Stati Uniti la produzione industriale si è ripresa dopo una diminuzione in ottobre, ma i posti di lavoro stanno aumentando e sostengono i consumi. L’incertezza legata all’esito delle prossime elezioni presidenziali per l’anno in corso aumenta la volatilità dei mercati. L’economia cinese, invece, ha registrato nel quarto trimestre una forte accelerazione, soprattutto per quanto riguarda i consumi.

Le prospettive per il 2024

In generale, le prospettive per questo inizio del 2024 sembrano poco rassicuranti: a metà gennaio, il traffico delle navi nel Mar Rosso si è ridotto di oltre la metà e il 90% degli scambi globali avviene per via marittima, di cui il 12% passa attraverso il canale di Suez. Per l’Italia, il 54% degli scambi commerciali avviene via mare, di cui il 40% attraverso il canale di Suez. Più a lungo il blocco si protrarrà, maggiori saranno gli effetti negativi sul commercio estero italiano e globale e sull’andamento dei prezzi.

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