L’Istat ha pubblicato i dati dell’ultimo censimento.

L’Istat ha pubblicato i risultati del Censimento generale del 2018 e 2019. Ne emerge un Paese “sempre più vecchio”. Se nel 1951 avevamo meno di un anziano per ogni bambino oggi per ogni bambino abbiamo cinque anziani con l’indice di vecchiaia (dato dal rapporto tra la popolazione di 65 anni e più e quella con meno di 15 anni) notevolmente aumentato passando dal 33,5% del 1951 a quasi il 180% del 2019.

Il nostro è un Paese sempre più vecchio. Tutte le classi di età sotto i 44 anni vedono diminuire il proprio peso relativo rispetto al 2011 mentre aumentano molto le persone dai 45 anni in su che passano dal 48,2% del 2011 al 53,5% del 2019.

L’età media si è innalzata di due anni rispetto al 2011 (da 43 a 45 anni). La Campania, con 42 anni, è la regione con la popolazione più giovane, seguita da Trentino Alto Adige (43 anni), Sicilia e Calabria (entrambe con 44 anni). La Liguria si conferma la regione con l’età media più elevata (49 anni). Anche nel 1951 la Campania e la Liguria erano la regione più giovane e quella più vecchia ma, per entrambe, l’età media risultava più bassa di 13-14 anni rispetto a quella registrata nel 2019.

PIRAMIDE DELLE ETÀ E SESSO DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE NEGLI ANNI 2019 E 2011

L’Istat spiega che “il numero di anziani per bambino passa da meno di uno nel 1951 a 5 nel 2019 (era 3,8 nel 2011)”: anche l’indice di vecchiaia (dato dal rapporto tra la popolazione di 65 anni e più e quella con meno di 15 anni) “è notevolmente aumentato, dal 33,5% del 1951 a quasi il 180% del 2019 (148,7% nel 2001)”.

Nel concreto, questo importante cambiamento demografico, unito al progressivo allungamento delle aspettative di vita comporta una rilevante attenzione ai temi dell’assistenza delle persone non autosufficienti. Non bisogna sottovalutare gli aspetti dell’assistenza sanitaria, ulteriormente problematici anche a seguito dell’emergenza Coronavirus. Così come i problemi di carattere economico prospettati dall’invecchiamento della popolazione, non solo in termini di assistenza e spesa sanitaria, ma anche in termini pensionistici.

Diventa quindi essenziale trovare le risposte e le soluzioni per gestire al meglio la longevità e tutto ciò che ne consegue come la tutela della non autosufficienza, per non pesare sulle risorse familiari, e le scoperture pensionistiche future, per mantenere lo stesso tenore di vita che si ha durante la fase lavorativa.

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