Welfare Index PMI 2024: cresce il Welfare Aziendale nelle PMI italiane

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Il report, promosso da Generali, rivela un notevole incremento delle iniziative di welfare aziendale, con particolare attenzione alla conciliazione vita-lavoro e alla sanità integrativa

Presentato il 13 giugno 2024, il Report Welfare Index PMI 2024, giunto alla sua ottava edizione e promosso da Generali Italia con la partecipazione delle principali Confederazioni italiane, offre un quadro incoraggiante sul panorama del welfare aziendale nelle piccole e medie imprese italiane. I dati evidenziano una crescita significativa: negli ultimi otto anni, il numero di PMI che hanno raggiunto un livello alto o molto alto di welfare aziendale è triplicato, passando dal 10,3% al 33,3%. Un incremento particolarmente marcato negli ultimi due anni, con un’accelerazione dell’8%.

L’edizione 2024 del Report si basa su un’analisi approfondita di circa 7.000 imprese appartenenti a tutti i settori produttivi, di tutte le dimensioni e distribuite su tutto il territorio nazionale. I dati raccolti sono stati valutati attraverso un modello di analisi che prende in considerazione dieci aree chiave del welfare aziendale:

  • Previdenza e protezione
  • Salute e assistenza
  • Conciliazione vita-lavoro
  • Sostegno economico ai lavoratori
  • Sviluppo del capitale umano
  • Sostegno per educazione e cultura
  • Diritti, diversità e inclusione
  • Condizioni lavorative e sicurezza
  • Responsabilità sociale
  • Welfare di comunità

Tra le aree del welfare aziendale più sviluppate emerge la conciliazione vita-lavoro, con un tasso di iniziativa del 56,4%. Seguono a breve distanza salute e assistenza, previdenza e protezione, tutela dei diritti, delle diversità e inclusione sociale, tutte con un tasso superiore al 50%. Un’attenzione crescente viene rivolta anche al sostegno per l’educazione e la cultura dei figli, con il 10% delle imprese che attivano iniziative dedicate.

Il rapporto sottolinea come una quota significativa della spesa di welfare nel nostro paese è a carico diretto delle famiglie, che sostengono il 22% della spesa sanitaria italiana, il 71% di quella assistenziale per la cura dei figli e degli anziani, per questo la sanità integrativa ricopre un ruolo fondamentale nel welfare aziendale con l’obiettivo di alleggerire le famiglie da costi che il sistema sanitario nazionale non è più in grado di coprire.

La sanità integrativa è costituita principalmente da coperture assicurative prestate con fondi sanitari o polizze. Le aziende attive in questo ambito sono cresciute complessivamente dal 38,5% nel 2022 all’attuale 43,4%. I fondi sanitari di categoria hanno raggiunto il 31,3% delle PMI italiane, ma le iniziative più propriamente definibili di welfare aziendale sono le coperture diverse e migliorative offerte da alcune imprese: polizze sanitarie aziendali (10%), fondi sanitari istituiti dal contratto integrativo (3%), adesione a fondi o casse aperte (2,1%).

Un secondo insieme di iniziative comprende i servizi di assistenza sanitaria e sociosanitaria: un insieme variegato di prestazioni dirette, in molti casi di carattere innovativo, anch’esse in forte crescita negli ultimi anni: dal 22,8% nel 2020 al 30,8%. Alcune sono discretamente diffuse, come i check-up (12,3%) e le convenzioni con ambulatori medici e dentistici (11,6%), entrambe in forte aumento. Altre sono in fase iniziale e presenti al più nel 6,3% dei casi: si tratta di prestazioni quali screening di prevenzione, sportello medico interno, servizi sociosanitari (sostegno psicologico, riabilitazione, ecc.), campagne di informazione (fumo, alimentazione), servizi di assistenza per familiari anziani o non autosufficienti, campagne di vaccinazione, consulti medici a distanza, servizi medici con visite a domicilio.

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