Rischi catastrofali, prorogato il termine dell’obbligo assicurativo per le imprese

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Il Decreto Milleproroghe ha posticipato al 31 marzo 2025 la scadenza per l’obbligo di sottoscrizione della polizza contro i rischi catastrofali, ma il ritardo della pubblicazione del decreto attuativo potrebbe suggerire un ulteriore rinvio

Negli ultimi anni, l’Italia ha affrontato un crescente numero di eventi climatici estremi e calamità naturali, che hanno messo in evidenza la vulnerabilità del Paese ai cambiamenti climatici. Solo nel 2024, per il terzo anno consecutivo, sono stati registrati in Italia oltre 300 episodi di fenomeni meteorologici estremi, con un totale di 351 eventi che rappresentano un incremento di quasi sei volte (+485%) rispetto al 2015, quando se ne contavano appena 60. Tra le aree più colpite, il Nord Italia ha registrato 198 eventi meteo estremi, seguito dal Sud con 92 e dal Centro con 61. L’Emilia-Romagna si conferma la regione più colpita con 52 eventi, davanti a Lombardia, Sicilia, Veneto e Piemonte. Questi dati evidenziano un aumento della frequenza e dell’intensità degli eventi meteorologici estremi nel Paese, e sottolineano la necessità di misure strutturali e preventive per mitigare i rischi e garantire la stabilità del sistema produttivo italiano.

L’introduzione dell’obbligo assicurativo

Per affrontare questa situazione, la Legge di Bilancio 2024 (art. 1, commi 101 e ss. della legge 213/2023) ha introdotto l’obbligo per le imprese di stipulare polizze assicurative contro i rischi catastrofali. Questa norma si applica a tutte le imprese con sede legale o stabile organizzazione in Italia, fatta eccezione per le aziende agricole, che godono di specifiche esenzioni.

La misura nasce dalla necessità di colmare un vuoto nella copertura assicurativa delle imprese italiane, e mira a ridurre l’impatto economico di eventi naturali estremi sul tessuto imprenditoriale, promuovendo una maggiore protezione dei beni aziendali e garantendo continuità operativa in caso di calamità. L’obbligo prevede la copertura assicurativa per i beni iscritti nello stato patrimoniale delle imprese, inclusi fabbricati, impianti, macchinari e attrezzature, contro eventi quali terremoti, rilevati attraverso la Rete Sismica Nazionale ed alluvioni, inondazioni ed esondazioni, derivanti da fenomeni atmosferici estremi.

La proroga al 31 marzo 2025

Con il Decreto Milleproroghe approvato a dicembre 2024, il Governo italiano ha posticipato la scadenza inizialmente fissata al 31 dicembre 2024, prorogandola al 31 marzo 2025. La decisione è stata presa per consentire l’emanazione del decreto attuativo, attualmente in fase di revisione presso il Consiglio di Stato, e per garantire alle imprese un tempo adeguato per conformarsi alle nuove disposizioni. Tuttavia, la pubblicazione del decreto attuativo, fondamentale per definire le modalità applicative, è ancora in sospeso: ciò potrebbe suggerire un ulteriore rinvio, questa volta fino alla fine di aprile. La proroga è stata accolta positivamente dalle associazioni di categoria, che avevano sottolineato la complessità normativa e l’impatto economico dell’obbligo assicurativo, in particolare per le piccole e medie imprese (PMI).

Sfide e opportunità per le imprese

Nonostante l’obbligo rappresenti un costo aggiuntivo, la copertura assicurativa contro i rischi catastrofali offre vantaggi significativi. Le imprese possono ridurre il rischio di perdite finanziarie gravi, garantire la continuità operativa e beneficiare di premi ridotti in caso di implementazione di misure di mitigazione, come il miglioramento delle infrastrutture o l’adozione di tecnologie innovative per la prevenzione. Il premio medio di una polizza varia tra l’1% e il 5% del valore assicurato, con differenze significative in base alla localizzazione geografica e al livello di rischio. Le imprese situate in aree ad alta sismicità o soggette a frequenti alluvioni devono affrontare costi maggiori, ma possono beneficiare di consulenze tecniche per ottimizzare la copertura.

Cosa devono fare le imprese

Entro il 31 marzo 2025, le aziende devono:

  • Valutare i propri rischi specifici in base alla localizzazione geografica e al settore di attività.
  • Analizzare le opzioni assicurative disponibili e confrontare i costi delle polizze.
  • Predisporre strategie preventive per ridurre la vulnerabilità e contenere i premi assicurativi.

In caso di mancato rispetto dell’obbligo non sono previste sanzioni, ma le imprese verranno escluse da contributi, sovvenzioni o agevolazioni finanziarie di origine pubblica, comprese quelle previste per affrontare emergenze legate a calamità naturali (art. 1, comma 102, Legge di Bilancio 2024).

La proroga offre alle imprese italiane un’importante opportunità per adeguarsi a una normativa che riveste un ruolo fondamentale nella protezione del patrimonio aziendale e nel rafforzamento della stabilità del sistema produttivo. In un contesto climatico sempre più incerto e imprevedibile, la protezione contro i rischi catastrofali non è solo un requisito normativo, ma anche una scelta strategica per assicurare la sopravvivenza e la competitività delle imprese italiane nel lungo termine.

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