La crescente sensibilità verso i cambiamenti climatici in Italia spinge verso comportamenti eco-sostenibili e una maggiore attenzione per polizze assicurative ad hoc
Nel 2023 è cresciuta in Italia la preoccupazione per i cambiamenti climatici (espressa dal 58,8% della popolazione di 14 anni e più; 56,7% nel 2022). Tra le altre preoccupazioni ambientali rientrano lo smaltimento dei rifiuti e l’inquinamento dell’acqua, che riguardano circa il 40%. Lo ha rilevato l’ISTAT nell’indagine “Aspetti della vita quotidiana”, attraverso la quale rileva la percezione dei cittadini rispetto alle tematiche ambientali. Le scelte quotidiane, gli stili di vita, i pensieri e le convinzioni che li condizionano determinano in larga misura la sostenibilità del nostro pianeta. L’analisi di questi comportamenti, fondamentale per il benessere collettivo e la qualità della vita, fornisce un ricco set di informazioni utili anche ai decisori politici. (fonte: ISTAT)
Cresce la sensibilità per i problemi ambientali
L’ambiente continua ad essere un tema centrale per gli italiani, con i cambiamenti climatici che rappresentano la principale preoccupazione. Nel 2023, ben il 58,8% dei cittadini sopra i 14 anni (circa 6 persone su 10) ha espresso questa preoccupazione, evidenziando un trend in crescita rispetto al 2022 (+2,2 punti percentuali). Al secondo posto si posiziona l’inquinamento atmosferico, che desta attenzione nel 49,9% della popolazione (dato stabile rispetto all’anno precedente). Seguono, seppur con distacco, la gestione dei rifiuti (38,9%, in calo di un punto percentuale) e l’inquinamento delle acque (38,0%, dato stabile).
L’aumento della preoccupazione per i cambiamenti climatici in Italia non è infondato, ma strettamente legato all’aumento dei fenomeni meteorologici estremi, specie nel 2023, in cui sono aumentati del 22% rispetto all’anno precedente. Il nord Italia, con 210 eventi meteorologici estremi, è stata l’area più colpita della Penisola, seguita dal centro (98) e dal sud (70). In aumento soprattutto alluvioni ed esondazioni fluviali (+170% rispetto al 2022), le temperature record registrate nelle aree urbane (+150% rispetto ai casi del 2022), le frane da piogge intense (+64%); e poi le mareggiate (+44%), i danni da grandinate (+34,5%), e gli allagamenti (+12,4%). (fonte: legambiente.it)
Nel 2023, si conferma poi la polarizzazione tra Nord e Sud rispetto alle preoccupazioni per le tematiche ambientali. Ad esempio, si rileva una differenza di circa 10 punti percentuali rispetto al tema dei cambiamenti climatici che preoccupa il 61,2% degli abitanti del Nord rispetto al 51,9% di quelli del Sud. Anche l’inquinamento delle acque rientra tra i temi particolarmente sentiti dagli abitanti delle regioni settentrionali (40,9%) e molto meno da quelli delle regioni meridionali (34,0%).
L’età gioca un ruolo fondamentale nel determinare il livello di preoccupazione per l’ambiente. I giovani fino a 24 anni sono più sensibili delle persone più adulte per quanto riguarda la perdita della biodiversità (il 31,9% tra i 14 e i 24 anni contro il 18,5% degli over 55), la distruzione delle foreste (24,6% contro 18,4%) e l’esaurimento delle risorse naturali (29,2% contro 21,3%). Anche nel 2023, gli ultracinquantacinquenni si confermano più preoccupati dei giovani per il dissesto idrogeologico (29,8% contro 21,5% degli under25) e l’inquinamento del suolo (21,9% contro 18,3%).
L’importanza di fare la propria parte
Davanti alle crescenti minacce ambientali, gli italiani cercano di fare la propria parte. L’indagine fa luce, infatti, anche sulle azioni che le persone compiono per contrastare il degrado del pianeta. I risultati sono promettenti: c’è una crescente consapevolezza verso comportamenti che mirano a preservare le risorse naturali. Nel 2023, il 72,8% degli italiani fa attenzione a non sprecare energia, rispetto al 69,8% del 2022. Questo aumento dimostra una maggiore sensibilità verso il risparmio energetico. Anche l’attenzione allo spreco dell’acqua è alta, con il 69,8% della popolazione che adotta comportamenti virtuosi in questo senso. La lotta all’inquinamento acustico è un altro aspetto positivo, con il 50% degli italiani che evita di fare rumore mentre guida. L’interesse per la sostenibilità ambientale si riflette anche nelle scelte di consumo: il 35,8% della popolazione legge attentamente le etichette degli ingredienti, mentre il 23,5% preferisce prodotti locali.
Tutelarsi con gli strumenti giusti
Oltre ad adottare comportamenti virtuosi, è importante anche giocare d’anticipo e proteggersi contro eventuali rischi ambientali. In quest’ottica, negli ultimi anni le assicurazioni per i danni da eventi atmosferici stanno assumendo un ruolo sempre più rilevante, in risposta alla crescente frequenza e intensità di fenomeni meteorologici estremi legati ai cambiamenti climatici. Gli eventi atmosferici, come alluvioni, tempeste e grandinate, possono causare danni significativi alle abitazioni, alle infrastrutture e alle attività produttive, comportando costi ingenti per la riparazione e il ripristino. Le polizze assicurative specifiche per questi rischi offrono una protezione finanziaria fondamentale, consentendo alle famiglie e alle imprese di affrontare con maggiore serenità le conseguenze di tali eventi. È importante valutare attentamente le diverse opzioni assicurative disponibili e scegliere quella più adatta alle proprie esigenze, per garantirsi una copertura adeguata e prevenire perdite economiche rilevanti.
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