Per il secondo anno consecutivo l’indagine del Sole 24 Ore sulla Qualità della vita nel Paese si arricchisce di un focus sul benessere delle donne. Speranza di vita, divario retributivo, performance nello sport: a definire la classifica delle province italiane è la media dei punteggi riportati in 12 indicatori riguardanti il mondo femminile. La Brianza conquista il podio con il minor gap occupazionale, seguita da altre province del Centro-Nord e da Cagliari, mentre il Mezzogiorno avanza sul fronte dell’istruzione.

Secondo il Sole 24 Ore le donne vivono meglio in provincia di Monza e Brianza. E’ la Brianza, seguita da Treviso (vincitrice della prima edizione, nel 2021) e Cagliari, la provincia che guida la classica dell’Indice della Qualità della Vita delle Donne.

L’edizione 2022 dell’indice, infatti, premia l’impegno di Monza e Brianza, in cima alla classifica generale grazie soprattutto a un tessuto produttivo ricco di imprese, alla presenza di numerosi istituti scolastici e a una rete efficiente di servizi alla famiglia.

A dare slancio a Monza sono in particolare, i dati relativi all’inserimento delle donne nel mondo del lavoro: Monza e Brianza registra il gap occupazione di genere più basso in Italia (pari al 7,1% contro una media nazionale del 19,4%), uno dei tassi di occupazione femminile più alti del Paese (69%) e il record di giornate retribuite a dipendenti donne (il 75,3% del massimo teorico). Inoltre, è terza dietro a Cagliari e Trento per speranza di vita delle donne con 86,1 anni (circa quattro anni in più rispetto a Siracusa, ultima in questo indicatore).

Tra i 12 indicatori utilizzati per costruire l’indice generale riferito alle donne la speranza di vita alla nascita, il tasso di occupazione femminile, il gap occupazionale femminile e maschile, il numero di imprese guidate da donne, il numero di denunce per violenze sessuali ogni 100mila abitanti e le donne laureate.