Intelligenza Artificiale e salute: l’impatto sulle polizze sanitarie

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Come l’intelligenza artificiale sta rivoluzionando le polizze sanitarie, offrendo servizi dedicati alla salute sempre più personalizzati e ponendo nuove sfide legate alla privacy

Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale ha iniziato a trasformare profondamente il settore delle assicurazioni, offrendo nuove opportunità di personalizzazione e miglioramento dei servizi per i clienti. Guardando nello specifico al settore sanitario, l’integrazione dell’intelligenza artificiale consente non solo di ottimizzare le risorse, ma anche di adattare le cure e le coperture assicurative alle specifiche esigenze di salute di ciascuna persona, offrendo soluzioni sempre più efficaci e accessibili.

Una ricerca recente condotta dall’Italian Insurtech Association (IIA) in collaborazione con Bime Consulting ha indagato sull’impatto che l’AI sta avendo nel mondo della salute e, di riflesso, sulle polizze assicurative di stampo sanitario. Secondo gli ultimi dati, ben il 92% dei player assicurativi ha confermato quanto sia positivo l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nel creare delle coperture assicurative sanitarie a misura del singolo paziente. Una vera e propria rivoluzione, come specificato in precedenza, perché dal contesto generale si potrebbe giungere anche alla sfera individuale del cittadino e fruitore del servizio. Ad oggi, infatti, solo il 25% della popolazione aderisce a qualche forma di sanità integrativa, che sia un’assicurazione o un fondo sanitario. Numeri abbastanza bassi, che potrebbero avere un’impennata improvvisa con l’implementazione del supporto AI.

I vantaggi dell’AI nel settore assicurativo-sanitario

L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando il settore delle polizze sanitarie grazie alla sua capacità di personalizzare servizi, migliorare le diagnosi e ottimizzare la gestione dei dati dei pazienti. Oltre ai benefici immediati, l’AI sta aprendo la strada a modelli innovativi come le polizze “pay as you live”, dove i premi assicurativi variano in base allo stile di vita e alle abitudini salutari dell’assicurato. L’indagine dell’Italian Insurtech Association ha rilevato che il 92% dei professionisti del settore vede nell’AI un’opportunità per migliorare i servizi offerti ai clienti, mentre il 67% la considera un utile strumento di supporto per gli intermediari.

La personalizzazione emerge come il principale vantaggio dell’AI, con il 75% del campione che prevede servizi modellati sullo stato di salute del singolo individuo, migliorando così l’esperienza complessiva del cliente. Questa capacità di adattamento è possibile grazie all’analisi di grandi quantità di dati sanitari, che permette alle compagnie di monitorare continuamente la salute dei clienti, prevenire eventuali patologie e proporre terapie personalizzate. Sistemi intelligenti supportano anche i medici nella diagnosi e trattamento delle malattie, rendendo le cure più precise e tempestive.

Le polizze sanitarie del futuro, grazie all’AI, includeranno dispositivi indossabili e sensori che monitorano i parametri vitali in tempo reale. Questi dati verranno elaborati per rilevare anomalie e consentire interventi preventivi, riducendo ospedalizzazioni e costi inutili.

Le sfide principali

L’introduzione e l’utilizzo dell’AI nel settore assicurativo-sanitario, tuttavia, presenta anche delle sfide, in particolare riguardo alla privacy dei dati. È fondamentale che le compagnie investano in misure di sicurezza avanzate per proteggere le informazioni sensibili dei clienti, rispettando le normative europee sulla protezione dei dati. Nell’indagine sono evidenziati anche i rischi legati all’AI come poca trasparenza e difficoltà nello spiegare le scelte fatte (67%), discriminazione per gruppi di individui e non affidabilità dei dati elaborati (42%), eccessiva differenziazione dei prezzi ed esclusione (33%) e violazione della privacy sui dati sanitari (25%).

Infine, sebbene il settore sia pronto a sfruttare ulteriori sviluppi tecnologici per rendere le polizze ancora più personalizzate, come la medicina predittiva e la telemedicina, i dati mostrano che solo l’8% degli operatori del settore ritiene che l’AI porterà a un aumento significativo del volume d’affari, evidenziando che la vera sfida sarà riuscire a coniugare la tecnologia con modelli di business sostenibili nel tempo.

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