Un’analisi di Ania evidenzia un significativo gap assicurativo tra l’Italia e le nazioni europee in termini di copertura per la tutela di beni, salute e patrimonio
Meno polizze, meno tutele: il nostro Paese si posiziona nettamente al di sotto della media europea in termini di penetrazione assicurativa, escludendo il settore auto. I dati, forniti dall’ANIA (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici), evidenziano un significativo gap assicurativo: l’incidenza dei premi assicurativi sul PIL in Italia si ferma all’1%, mentre la media europea sale al 2,6%. Francia, Regno Unito, Spagna, Olanda e Germania fanno da paragone, mostrando una realtà ben diversa: in questi Paesi la diffusione delle coperture assicurative è decisamente maggiore, a testimonianza di una maggiore consapevolezza dei cittadini circa l’importanza di tutelarsi dai rischi. Questo gap assicurativo, sottolinea l’ANIA, rappresenta un campanello d’allarme e conferma la necessità di un cambio di rotta: l’Italia ha bisogno di colmare questo divario per garantire ai cittadini un livello di protezione adeguato ai rischi odierni.
In aggiunta a ciò, il premio assicurativo pro capite in Italia, pari a 279 euro, risulta essere circa un terzo rispetto alla media di 893 euro registrata negli altri Paesi Europei. Si tratta di un dato preoccupante, in quanto la bassa penetrazione delle polizze assicurative nel nostro Paese rappresenta un elemento di fragilità, esponendo le famiglie a rischi di ingenti danni patrimoniali in caso di eventi avversi.
Le criticità del Sistema Sanitario Nazionale
Il sistema sanitario italiano mostra evidenti lacune, soprattutto in termini di coperture finanziarie per le famiglie. Sono ben 40 miliardi le spese sanitarie che ogni anno i cittadini sostengono privatamente, a causa di prestazioni non erogate o solo parzialmente coperte dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Questa cifra preoccupante rischia di aumentare ulteriormente, complice l’invecchiamento della popolazione e l’aumento delle malattie croniche, fattori che determinano un incremento generale della spesa sanitaria. A tal proposito, è emblematico il confronto con vent’anni fa: se nel 2004 la spesa sanitaria statale era pari al 5% del PIL, nel 2018 è salita al 6,5%. (fonte: quotidianosanità.it)
Solo una minima parte di questi 40 miliardi (il 7,3%) viene gestita da assicurazioni private, mentre un 3% è coperto da fondi sanitari e casse aziendali. Restano quindi 36 miliardi, circa il 90% del totale, a carico diretto delle famiglie. Una cifra considerevole che potrebbe essere invece fronteggiata con soluzioni assicurative adeguate. Le polizze sanitarie offrono infatti rimborsi e coperture per spese mediche anche importanti, a fronte di premi calcolati in base alle proprie esigenze e capacità economiche.
Un confronto con gli altri Paesi europei evidenzia la drammatica situazione italiana. L’Italia risulta infatti la Nazione con la più alta incidenza di utilizzo dei risparmi personali per le cure mediche: ben il 90%, contro una media europea del 56%. Secondo l’Ania, questa disparità è profondamente iniqua. Obbliga le persone a dover scegliere tra pagare di tasca propria, quando possibile, o rinunciare alle cure proprio nel momento del bisogno, quando la fragilità è maggiore.
Protezione della casa: in Italia coperto solo il 3% delle abitazioni
In Italia, l’acquisto di un’abitazione rappresenta ancora un traguardo fondamentale, con l’80% delle famiglie che ne possiede una. Tuttavia, questo sogno italiano si scontra con una realtà preoccupante: solo il 46% delle case è tutelato da una polizza antincendio, e quasi la metà di queste coperture è legata unicamente all’accensione del mutuo. Ancora più vulnerabile è la situazione per quanto riguarda le catastrofi naturali: appena il 3% degli immobili è protetto da tali rischi, nonostante oltre l’80% del territorio sia esposto a tali rischi. (fonte: assicurazione.it)
In Italia, la responsabilità per i danni da calamità naturali ricade interamente sullo Stato, disincentivando l’adozione di strumenti di tutela privati. Una scelta che grava pesantemente sulle casse pubbliche post-evento, con costi che potrebbero diventare insostenibili nel tempo.
Diversi Paesi europei, pur condividendo con l’Italia la vulnerabilità agli eventi catastrofici, hanno adottato modelli differenti. Attraverso strumenti normativi che prevedono la collaborazione tra Stato e assicurazioni private, hanno creato meccanismi di protezione ben più efficienti, con livelli di copertura assicurativa che superano ampiamente il 3% italiano. Nazioni come l’Islanda, dove le polizze casa sono obbligatorie, hanno raggiunto il 100% di copertura. In altri casi, come Spagna e Danimarca, dove si combina l’obbligatorietà per alcune tipologie di rischi con la volontarietà per altre, si registrano tassi di copertura rispettivamente del 75% e del 100%. Anche in assenza di obblighi normativi, la diffusione di polizze assicurative, che favoriscono la mutualizzazione dei rischi attraverso un’ampia base di assicurati, ha portato a percentuali di copertura elevate: oltre il 90% nel Regno Unito e il 40% in Giappone.
È dunque evidente la necessità di ripensare il sistema di tutela delle abitazioni in Italia. Incentivare la diffusione di polizze assicurative adeguate, attraverso misure che ne favoriscano la sottoscrizione e la consapevolezza dei cittadini, rappresenta un passo fondamentale per proteggere il patrimonio immobiliare italiano e alleggerire l’impatto economico sulle casse pubbliche. Solo attraverso una maggiore collaborazione tra Stato e assicurazioni private sarà possibile costruire un futuro più sicuro per le famiglie italiane e le loro case.
L’importanza dell’educazione assicurativa per colmare il gap
Ania sottolinea il ruolo cruciale delle assicurazioni nel tutelare le famiglie da eventi inaspettati che, se non assicurati, potrebbero causare gravi difficoltà finanziarie. Per attivare questa protezione, è fondamentale che le persone comprendano appieno i rischi a cui sono esposte e i vantaggi derivanti dalla copertura di tali rischi tramite polizze assicurative adeguate. In altre parole, le assicurazioni fungono da scudo per le famiglie, garantendo loro la tranquillità di poter affrontare anche gli imprevisti più gravi senza compromettere la propria stabilità economica.
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