Economia Italia, un bilancio di metà anno

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L’economia italiana continua ad attraversare un periodo di incertezza: l’analisi di Confcommercio su crescita, inflazione e consumi

Il documento sull’andamento dell’economia in Italia, pubblicato a giugno dall’Ufficio Studi Confcommercio, mostra come lo scenario economico nel nostro Paese sia dominato ancora da un’incertezza che incide anche sulle scelte di consumo e investimento.
I dati recenti mostrano un andamento più deludente rispetto alle previsioni. Il calo della produzione industriale evidenzia le sfide che sta affrontando un segmento significativo del nostro sistema imprenditoriale. La debolezza dei consumi è ulteriormente confermata dal dato di maggio dell’ICC (Indicatore dei Consumi), che registra una variazione negativa dello 0,3% sia rispetto al mese precedente che a maggio 2023.

Un aspetto positivo da sottolineare è il miglioramento del panorama occupazionale. Nonostante questo trend positivo, è possibile che, in assenza di una spinta più decisa dell’economia, la crescita del mercato del lavoro potrebbe rallentare leggermente verso la fine dell’anno.
L’inflazione rimane sotto controllo, con una stima per giugno dello 0,2% mensile e dello 0,9% annua. Il taglio dei tassi di riferimento da parte della BCE è stato inferiore alle aspettative di Confcommercio, lasciando le imprese, soprattutto italiane, a fronteggiare tassi d’interesse reali ancora elevati per un periodo prolungato. Diventa quindi cruciale contenere l’inflazione o ridurla ulteriormente. Questo rafforzerebbe il potere d’acquisto dei redditi da lavoro e, in assenza di shock occupazionali significativi, consoliderebbe la crescita dei consumi, a beneficio del PIL. Tuttavia, con il passare dei mesi, raggiungere un obiettivo di crescita del PIL dell’1% o poco superiore richiede condizioni sempre più rigorose.

Le previsioni per il PIL del secondo trimestre del 2024 mostrano un leggero calo rispetto al trimestre precedente (-0,1%), con una crescita annua ancora modesta dello 0,7%. Tuttavia, si intravedono segnali di ripresa a partire da luglio, trainati da una spinta positiva del settore dei servizi, in particolare del turismo (trasporti, cultura, alloggio e ristorazione).

Secondo l’Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) di maggio 2024, la spesa delle famiglie italiane ha registrato un leggero calo dello 0,3% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Questo dato negativo, seppur contenuto, rappresenta un’inversione di tendenza rispetto al timido rimbalzo di aprile. Tuttavia, un’analisi più approfondita rivela un quadro non omogeneo. Se da un lato la domanda di beni ha subito una contrazione più marcata (-0,6% su base annua), dall’altro quella di servizi ha mostrato una certa resilienza, con un calo limitato allo 0,2%.

Le stime per maggio 2024 mostrano una generalizzata tendenza al rallentamento in diversi segmenti di consumo. Dopo un lieve rialzo ad aprile, il settore automotive torna a decelerare, con un calo della domanda del 10,8%. Probabilmente, tale flessione è dovuta anche all’attesa dell’avvio degli incentivi. In controtendenza, invece, i trasporti aerei, che registrano un incremento del 12,7%, e i beni e servizi per le comunicazioni, con una crescita del 5,7%. Tra gli altri segmenti di consumo, performance positive per gli elettrodomestici(+3,1%) e i carburanti (+1,7%).

Negli ultimi mesi, il rallentamento della spesa per i servizi legati al tempo libero, già osservato in precedenza, si è confermato anche a maggio. Le famiglie, dopo gli sforzi compiuti per recuperare i livelli pre-pandemia del 2019, sembrano aver rallentato la spesa in questo settore. Nel comparto alberghiero e dei pubblici esercizi, si registra una stabilizzazione dei consumi rispetto a maggio 2023. Un dato che, seppur positivo, non evidenzia una crescita significativa. Diverso il discorso per le attività ricreative, dove la domanda continua a calare su base annua (-0,7%) anche a maggio. Cinema, teatro e altre forme di svago vedono dunque un calo di fruitori rispetto all’anno scorso.

Secondo le previsioni, i prezzi al consumo in Italia dovrebbero aumentare leggermente a giugno 2024. L’aumento stimato è dello 0,2% rispetto al mese precedente (variazione congiunturale) e dello 0,9% rispetto a giugno 2023 (variazione annua). La buona notizia è che l’inflazione dei beni alimentari, che ha un impatto significativo sulla percezione delle famiglie, dovrebbe continuare a diminuire. A giugno, il tasso di variazione annuale dei prezzi dei generi alimentari dovrebbe attestarsi al 2,1%.

In generale, l’inflazione in Italia rimane sotto controllo e le previsioni per la seconda metà dell’anno si attestano intorno all’1%. Questo scenario positivo, con tassi di inflazione contenuti, potrebbe favorire un aumento della domanda da parte delle famiglie nella seconda parte dell’anno, contribuendo a una crescita economica vicina all’1%. (Fonte: Confcommercio)

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